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I bambini del Finnmark

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I bambini del Finnmark sono facilmente riconoscibili, ecco alcune caratteristiche. 1 Vanno avanti a pane e neve - pane, si sa che in tutta la Norvegia è l'alimento principale, neve perché quando sono fuori la mangiano a manciate piene. E se lo fai presente alle educatrici dell'asilo rispondono che tutti lo hanno fatto e anche loro sono cresciute così! L'importante è insegnare loro a distinguere tra neve pulita (bellina bianca) e quella ingrigita dal traffico 2 Se vedono un daino o un cervo (a latitudini più basse) pensano che sia una renna. Le renne sono gli animali allo stato brado più comuni, ogni bestia dotata di corna per un bambino del Finnmark è una renna. (ML conferma) 3 Aurora non è una principessa Disney ma l'aurora boreale, questo per gli italofoni ovviamente!  E Mattia Leone a volte pensa di essere dentro Frozen. 4 Ogni volta che vedono il sole lo indicano e dicono "il sole", stessa cosa con la luna. in effetti, vuoi per le nuvole, vuoi pe

Santa Lucia (e i lussekatter)

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Ieri, 13 dicembre, era Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia (anche se sappiamo tutti che non e' vero). Non che ci sia una gran differenza di durata quando il sole non sorge, ma negli ultimi giorni è davvero molto buio e si hanno solo meno di tre ore di cielo un pochino più chiaro. I lampioni non si spengono mai, le giornate volano perché alle 10 si è ancora ad aspettare che il cielo schiarisca e quando si nota un po' la differenza sono già le 11 passate e alle 12 già è molto scuro, per essere buio alle 13 e notte (fonda) alle 14. E fino al 21 il buio sarà sempre più pesante e pressante. Le giornate dovrebbero poi allungarsi, ma visto che i primi giorni dopo il solstizio comunque non si percepirà alcuna variazione, avremo altre due settimane di buio "vero". Al nord Santa Lucia è molto sentita, è un giorno di luce in mezzo al buio che viene festeggiato dappertutto. All'asilo, come l'anno scorso, i genitori sono stati invitati ad una breve rappresentazion

Un anno fa...

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Un anno fa era domenica e arrivammo ad Hammerfest  alle 6 del mattino dopo 5 giorni di progressivo avvicinamento al buio e al nord su una delle navi Hurtigruten. Fortunatamente erano con noi i Brunetti ("la Vanna e Brunetto") ad aiutarci nel viaggio e a impacchettare e spacchettare la casa. Arrivammo in una giornata di brutto tempo, scendemmo dalla nave e ci precipitammo nella sala d'aspetto del porto per ripararci dal vento forte che alzava la neve. Gli uomini guidarono fino a casa, io, mia mamma e Sara fummo portate da un giovane tassista afgano che ancora saluto. La via centrale era deserta, i negozi mi parvero un po' squallidi e le case dalle facciate scalcinate ancora di più. Davanti a casa attraversò la strada un animale di cui non ho ancora scoperto il nome, forse un tasso o una nutria, che si gettò in mare.  Fui poi felice di sapere che, essendo nel periodo natalizio, i negozi fossero aperti di domenica. Più per curiosità che per necessità, al pomeriggio a

Arriva Natale!

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A dicembre nonostante il buio non ci si annoia ad Hammerfest. Il Natale viene preparato durante tutto l'Avvento, tutto il periodo è pieno di eventi e festeggiamenti. Si respira proprio aria di festa, un'atmosfera più dolce in cui si è più indulgenti e ci si concede qualcosa in più (sia anche qualche biscotto) rispetto al resto dell'anno. E' come se si cercasse di illuminare il buio e sciogliere il ghiaccio perché si sente di meritare qualcosa in più per sopravvivere in questo clima difficile. In Norvegia questo periodo è davvero speciale, ci sono tanti piccoli elementi, dal cibo all'arredamento in casa, che fanno Natale e tutti amano rallentare e godere di queste piccole cose. Anche a lavoro da Amine ad esempio, in mensa verranno accese candele in ogni tavolo e oltre alla classica cena di Natale (che è già avvenuta), ci sarà un pomeriggio con attività per i bambini. Inoltre, chi vorrà parteciperà ad uno scambio di regali anonimo in cui ad ognuno verrà assegnata un&

Verso il mørketida

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Siamo arrivati al periodo del grande buio, il mørketida, quando il sole rimane sempre sotto l'orizzonte senza sorgere per circa due mesi. Oggi sorgerà per l'ultima volta in questo anno ma tramonterà dopo un'ora e qualche minuto. Da una decina di giorni il sole non si fa comunque vedere, non perché sia nuvoloso, ma perché non sale abbastanza da fare capolino dietro alle colline intorno ad Hammerfest. A meno di viaggi a sud, lo rivedremo a febbraio. Tra le 9 e le 13 per ora è comunque abbastanza chiaro da camminare a lampioni spenti, se il cielo è sereno. Il blu è il colore che domina al mattino, l'aria è densa di blu. Ma il colore più incredibile e secondo me sconosciuto a chi vive a sud, è il rosa. Il rosa del tramonto e dell'alba dura a lungo qui ed è intenso, si respira quasi. Il rosa invade più della metà del cielo, in uno spettacolo indescrivibile.  19 novembre ore 12, 10 minuti prima del tramonto, dal centro di Hammerfest. Da una decina di giorni sono sp

God tur!

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Buona parte di questo mese e mezzo dopo il ritorno a nord l'ho dedicato alle passeggiate. O meglio ad andare "på tur".  Non è facile tradurre in italiano questa espressione norvegese: si va "på tur" quando si passeggia in città, ma soprattutto quando si fanno passeggiate nella natura, che poi sono sempre più escursioni che passeggiate. Al limite si aggiunge "på tur på fjell" (in montagna) per indicare un'escursione più impegnativa ma "gå på tur" racchiude immagini e operazioni che sono familiari per ogni norvegese ma forse non tanto per un italiano medio. Quando si va "på tur" ci si attrezza con zaino dotato di acqua, cioccolato, altro cibo tipo noccioline e frutta secca, eventualmente pølser (würstel) e salse (che esistono anche in formato piccolo "perfekt på tur"), vestiti per ogni condizione meteorologica che con bambini significa anche scarpe di ricambio qualora ci sia la concreta possibilità che si bagnino (per es

Siamo vivi!

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Ho scritto davvero poco negli ultimi mesi. Amine si è infortunato una caviglia a fine giugno e da allora abbiamo passato un paio di mesi abbastanza difficili. Lui ovviamente ha potuto aiutarmi meno in casa e allo stesso tempo alcune gite che avevamo programmato sono saltate perché impossibili per me da sola con i bambini o per lui con il piede dolorante. Così ci siamo trovati a sfruttare poco le (infinite) ore di luce estive. Il tempo in realtà non è stato dei migliori, ma per esempio ci è dispiaciuto non partecipare al campeggio in spiaggia nell'isola di Sørøya. Ho voluto anche stare un po' in silenzio per dedicarmi alla famiglia, Mattia Leone ha passato un periodo di gelosia e opposizione nei nostri confronti e mi sono interrogata tanto su come comportarsi e sulle cause. A volte avrei voluto condividere qui le mie perplessità e i miei pensieri, ma poi,  pur essendo parte della sfida della genitorialità e dello stare lontano dalle proprie origini,  ho scelto di tenerli per n